I Cordai 

Canapino: chi coltiva o lavora la canapa

 Il Canapino "canapin", lavorava la canapa grezza cioè la separazione delle fibre utili dai pezzetti di legno attaccati ad esse. Egli lavorava su pettini fissi ad un tavolo, con lunga dentatura metallica. I pettini avevano i denti più o meno fitti per le diverse fasi della pettinatura: dalla prima sgrossatura all'ultima rifinitura. A Fano c'era un "canapin" in via Fanella che lavorava tutto l’anno a pettinare la canapa per i diversi cordai che fabbricavano, anch'essi a mano, le corde usate dai pescherecci del nostro porto.

Cordaio: chi fabbrica o vende corde o spaghi

Il cordaio teneva avvolto alla cintura un grosso ciuffo di canapa; dopo aver agganciato il capo dei filamenti all’anello di una piccola puleggia messa in movimento da una grande ruota a questa collegata con una specie di cinghia di trasmissione, formava il filo tenendo con la sinistra il pennacchio della canapa e con la destra manovrando le fibre e indietreggiando lentamente. Il movimento rotatorio della puleggia faceva attorcigliare continuamente le fibre che diventavano filo, il quale giunto ad una certa lunghezza veniva tirato e poi mantenuto in tiro; poi si univano più fili a formare il trefolo. Infine formava le corde, di diversa grossezza e lunghezza, mettendo insieme più trefoli con i capi agganciati alle pulegge in continuo movimento. In questa fase del lavoro si serviva della “pigna” un legno dalla forma tronco-conica con diverse scanalature nelle quali scorrevano i trefoli stessi guidati con le mani. 


Tratto da "La vecchia Fano", 1981